La regola di Korim
Alberto G. Biuso su “il Manifesto”
Le diapositive e le elettrografie di questo artista [Zoltan Fazekas] descrivono mondi finiti, genti che sono state, oggetti trascorsi, materia dissolta, il passato, il fu, l’allora, il non più. E lo fanno dopo aver messo da parte la macchina fotografica per dedicarsi a un lavoro materico sulle opere altrui. Le diapositive vengono seppellite nella terra o stese nell’umido dell’aria, cangiando in questo modo la loro natura, diventando — da mezzo che erano — il fine stesso della rappresentazione.